Società multata per il programma di sostenibilità ambientale poco chiaro

L’iniziativa è stata organizzata, finanziata e comunicata senza alcuna trasparenza, secondo l’Antitrust

Società multata per il programma di sostenibilità ambientale poco chiaro

Programma di sostenibilità ambientale in violazione delle norme a tutela di consumatori e microimprese: il gruppo ‘GLS’ – attivo nel settore della spedizione, del trasporto e della consegna merci – censurato per pratiche commerciali scorrette e sanzionato con una multa di 8milioni di euro. Nello specifico, l’Antitrust (provvedimento del 21 gennaio 2025) ha avuto modo di accertare che l’iniziativa di sostenibilità ambientale ‘Climate Protect’, con cui ‘GLS’ ha costruito la propria immagine ‘green’ è stata organizzata, finanziata e comunicata senza la trasparenza, il rigore e la diligenza richiesti ad operatori di un settore molto inquinante, quale quello della spedizione, trasporto e consegna di merci. E, tenuto conto che la crescente consapevolezza sulle problematiche ambientali influenza in maniera sempre più decisiva i comportamenti di acquisto e la reputazione delle imprese rispetto ai propri concorrenti, è rilevante il fatto che, come appurato, nell’ambito del programma di sostenibilità ambientale le tre imprese del gruppo abbiano utilizzato dichiarazioni ambientali ambigue o presentate in modo non sufficientemente chiaro, specifico, accurato, inequivocabile e verificabile sul sito web di ‘General Logistics Systems Italy S.p.A.’. Inoltre, è emerso che ai clienti abbonati ai servizi di ‘General Logistics Systems Enterprise’ veniva imposto di aderire a quel programma e di pagare un contributo economico così da ottenere un certificato, non richiesto, attestante l’avvenuta compensazione delle emissioni di ‘CO2’ relative alle rispettive spedizioni. Questo contributo è stato definito prescindendo da una previa verifica dei costi riconducibili al programma ‘Climate Protect’, esonerando dal pagamento i clienti di grandi dimensioni e lasciando intendere che le stesse società del gruppo avrebbero contribuito in modo significativo al suo finanziamento. Invece, le società del gruppo ‘GLS’, oltre ad aver riversato tutti gli oneri economici legati al programma sui propri clienti abbonati e sulle imprese di spedizioni affiliate alla rete di ‘General Logistics Systems Italy’, hanno incassato contributi maggiori dei costi sostenuti per attuare il programma. Inoltre, le comunicazioni trasmesse ai clienti abbonati e alle imprese affiliate e le certificazioni sulle compensazioni delle emissioni di ‘CO2’ rilasciate a clienti e imprese per le proprie spedizioni sono risultate ingannevoli, ambigue e non veritiere. Impossibile, secondo l’Antitrust, non catalogare la condotta di ‘GLS’ come una pratica commerciale scorretta, in palese violazione del ‘Codice del consumo’.

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