Possibile catalogare la pluralità di messaggi come un unico mezzo pubblicitario

Irrilevante, precisano i giudici, il fatto che i messaggi non siano tutti collocati in un unico spazio o in un’unica sequenza

Possibile catalogare la pluralità di messaggi come un unico mezzo pubblicitario

In materia di imposta sulla pubblicità, ai fini del calcolo della superficie imponibile, la pluralità di messaggi che presentano un collegamento strumentale inscindibile e che hanno identico contenuto si considera come un unico mezzo pubblicitario, anche se i messaggi non sono tutti collocati in un unico spazio o in un’unica sequenza. Questo il paletto fissato dai giudici (sentenza del 26 novembre 2024 della Corte di giustizia tributaria di secondo grado dell’Abruzzo), i quali hanno azzerato l’avviso di accertamento emesso da una società concessionaria di un Comune con riferimento alla pubblicità scaturente da una scritta monofacciale opaca (di un metro quadrato), da una ulteriore scritta monofacciale opaca (di tre metri quadrati) e da un’insegna bifacciale luminosa (di due metri quadrati), con un’imposta pari a poco più di 53 euro. Decisivo il richiamo al principio secondo cui va considerato come un unico mezzo pubblicitario, agli effetti del calcolo della superficie imponibile, una pluralità di messaggi che presentino un collegamento strumentale inscindibile fra loro ed abbiano identico contenuto, anche se non siano tutti collocati in un unico spazio o in un’unica sequenza. Di conseguenza, va riconosciuta nel tempo la unitarietà del presupposto impositivo anche nelle ipotesi di pluralità di mezzi pubblicitari che veicolano un medesimo messaggio pubblicitario o più messaggi pubblicitari riconducibili però tutti ad una medesima ditta, considerando, in tal caso, come un unico mezzo pubblicitario agli effetti del calcolo della superficie imponibile anche una molteplicità di messaggi che presentino tuttavia un collegamento strumentale inscindibile fra loro ed abbiano identico contenuto, anche se non siano tutti collocati in un unico spazio o in un’unica sequenza. Nel caso specifico, preso in esame dai giudici tributari, si è appurato che le molteplici insegne, tutte di identico contenuto, tutte riferite allo stesso soggetto passivo d’imposta e tutte collocate presso il locale dove si svolge l’attività dell’impresa, presentano sicuramente un collegamento strumentale inscindibile, in quanto accomunate dal medesimo uso e dalla medesima funzione, cioè quella di identificare il luogo presso cui i consumatori finali possono usufruire dei servizi erogati dall’impresa.

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